Tante persone sono insoddisfatte della propria vita, ma per evitare la sofferenza che deriverebbe dal diventarne consapevoli tendono ad alienarsi e a vivere tramite tecniche di sopravvivenza.
La consapevolezza invece è necessaria per fare un primo passo in direzione di un cambiamento.
Raramente siamo a contatto con il nostro cuore, con la parte più profonda di noi. Generalmente tendiamo a nasconderla perfino a noi stessi. Alla nostra fragilissima intimità abbiamo chiuso i battenti per paura di scoprirci eccessivamente vulnerabili. Ci disprezziamo e in fondo odiamo il nostro essere così inconsistenti, insufficienti e fallimentari.
Le strategie che per lo più utilizziamo sono l’alienazione e la rabbia, entrambe ci evitano il prendere contatto con l'insoddisfazione e ci consentono di non farci i conti.
Ci costringiamo così a vivere una vita da spettatori, senza assumerne mai pienamente il governo e limitandoci ad essere marinai di una nave capitanata da altri o dalle circostanze esterne.
Insomma.. ci accontentiamo di vincere il premio come miglior attore NON protagonista!
Andiamo in frantumi facilmente e non sappiamo re-agire alle circostanze.
E allora che si fa?
Non c’è da cercare il posto giusto, ma il viaggio giusto.
Si tratta di iniziare un cammino che ti porti dritto al tuo cuore. È un viaggio per coraggiosi e per audaci che non si può fare da soli e che richiede tempo e fatica, ma promette che ne vale la pena.
In questo viaggio troverai elementi del tuo passato che non ti piacciono e che vorresti cancellare. Saranno invece proprio quelli - legati a ferite inferte o subite - che diventeranno la tua ricchezza e saranno la tua guida per il futuro.
La guarigione vera infatti consiste nell’andare incontro alla sofferenza, lì dove puoi toccare il tuo dolore e lasciarlo andare.
Non c’è liberazione senza resa alla nostra condizione di esseri umani.
Accogliendo che la sofferenza fa parte della nostra condizione, impariamo ad abbandonarci alla vita e accanto alla tristezza nascerà come un germoglio la gratitudine per la possibilità di accedere a risorse di gioia e di affetto fino ad allora sconosciute.
La corazza che prima proteggeva il cuore pian piano si sgretolerà e l’energia che utilizzavamo per resistere ai colpi della vita potremmo ora utilizzarla per riprendere a vivere pienamente.
Incontrare il proprio dolore in una relazione sicura e di fiducia allora apre le porte ad una grande gioia.
Il viaggio attraverso le nostre ferite cambia la nostra storia. Indietro non si torna, ma si può vivere il presente giorno per giorno, camminando verso un futuro di speranza e di nuove possibilità.
Quando scopriremo la gratitudine per le possibilità che la vita ci dona infatti riusciremo ad interagire con essa in modo pro-attivo e a trasformarla, restituendola a noi stessi e agli altri arricchita perché conosceremo che la nostra vita è un dono e ogni respiro un regalo.
“Non l'abbondanza del sapere sazia e soddisfa l'anima, ma il sentire e gustare le cose interiormente”.
– Ignazio di Loyola –
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