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Immagine del redattoreDott.ssa Chiara Russo

Il Coraggio di Avere Paura

Aggiornamento: 23 giu 2020


“Nel corso della vita ho raggiunto la certezza che le catastrofi servono ad evitarci il peggio. E il peggio, come potrei definire cos’è il peggio? Il peggio è proprio aver trascorso la vita senza naufragi, essere rimasti alla superficie delle cose, aver danzato al ballo delle ombre, aver sguazzato in questa palude dei ‘si dice’, delle apparenze, non essere mai stati scaraventati in un’altra dimensione”

"Del buon uso delle crisi", Christiane Singer

Che cos’è la paura? Ve lo siete mai chiesti? Che differenza c'è tra la paura e l'angoscia?

La paura è un’emozione arcaica e fondamentale e costituisce un potente meccanismo di difesa nei confronti di un oggetto determinato. Essa è ciò che ci garantisce la sopravvivenza rispetto ad un pericolo temuto, in risposta al quale attiviamo dei meccanismi psico-fisiologici. L'angoscia invece si distingue dalla paura perché è caratterizzata dal fatto di non avere un oggetto determinato, è il caso questo del Coronavirus che viene appunto definito "nemico invisibile".

Secondo Karlfried Von Dürckheim, psicoterapeuta tedesco, l’uomo è abitato da tre grandi paure:

1. Paura della Morte 2. Paura dell’Assurdo 3. Paura dell’Isolamento


È interessante notare che in questo periodo di pandemia le stiamo vivendo tutte e tre. Alla base di queste c’è la paura della precarietà. Mai come in questo periodo abbiamo scoperto che la vita è precaria. L’umanità è precaria e dobbiamo imparare ad accettare i limiti della nostra condizione senza lasciarci condizionare da essi.

La paura è molto importante, perché ci sintonizza con noi stessi, ma va saputa “utilizzare”. Come per le altre emozioni infatti dobbiamo imparare a gestirla perché non sia lei a gestire noi.

Per citare Mark Twain "la maggior parte delle cose peggiori della mia vita non sono mai accadute”. È proprio così: la paura gioca d’anticipo e, se non gestita, uccide i nostri sogni, la nostra creatività, la voglia di sperimentarsi, l’iniziativa, l’azione, la determinazione, la fiducia, l’amore e la passione. Allo stesso tempo essa incoraggia l’insicurezza, la titubanza, il dubbio, la chiusura mentale, la rabbia e la frustrazione.


Se evitata la paura diventa sempre più grande e rischia di sfociare nel panico. Le paure che evitiamo infatti non ci impediscono di morire, ci impediscono di vivere.

Qual è il principale antidoto alla paura?


“Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno” - Martin Luther King

Se affrontata la paura diventa coraggio.

Il coraggio non nega la paura, il coraggio è una scelta che chiede di essere rinnovata ogni giorno e non viene mai prima, ma insorge durante, mentre scegliamo di affrontare una paura. Il coraggio in natura non esiste. Esiste la paura. Coraggio è un termine la cui etimologia rimanda a "cuore". Ed è con il cuore, con coraggio che si affronta la vita con tutte le sue ferite e le sue paure. Il coraggio va allenato e consiste nello scegliere di fronteggiare una paura, scegliere di fare un passo avanti piuttosto che un passo indietro per imparare ad utilizzare questa emozione come una risorsa. Esso è quindi la capacità di andare oltre le difficoltà che ci bloccano, di fare il primo passo in direzione di un cambiamento e poi di perseverare e continuare a sperare, vivere, sognare ed affrontare la realtà in vista del futuro che desideriamo.

Il coraggio richiede consapevolezza di sé, delle proprie risorse e delle proprie fragilità, delle opportunità che si celano dietro la sfida presente e del desiderio di giocarsela fino in fondo, andando oltre ciò che si conosce bene e dona comfort.


“Molti uomini devono la grandezza della loro vita alla durezza delle difficoltà che hanno incontrato” – Charles H. Spengeon

Ci sono due tipi di coraggio: il coraggio di incominciare - quello per cui finalmente scatta qualcosa nella testa che ti porta a metterti in cammino, sapendo che ogni cambiamento comincia sempre con il primo passo – e quello di durare, di perseverare, di ricominciare: la cosiddetta resilienza, intesa come capacità di risalire sulla barca rovesciata nel naufragio.

Non si può vivere pienamente senza imparare a lottare, a perseverare, a rialzarsi dopo una caduta e ricominciare ma questo richiede pazienza, fatica, lavoro e impegno.

C’è una parte che spetta a te e che solo tu ci puoi mettere per cambiare le cose.

Il coraggio in ultima analisi presuppone che tu ti percepisca Soggetto Attivo, protagonista della tua vita.


La vera paura, quella che dobbiamo temere di più, è l’incapacità di superare i timori che imprigionano il nostro animo incatenandolo e che ci impediscono di muoverci liberamente.


Il vero coraggio invece consiste nel farsi amica la paura "educandola". L'obiettivo è quello di imparare a sfruttare l'attivazione della paura per orientare meglio il nostro cammino senza però lasciarsi definire da essa.


Solo quando accetteremo che siamo abitati dalle paure, riusciremo ad affrontarle con coraggio imparando a farle nostre alleate nella direzione del cambiamento di vita che desideriamo.


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