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  • Immagine del redattoreDott.ssa Chiara Russo

E se il Coronavirus ci stesse insegnando qualcosa?

Aggiornamento: 3 gen 2021



"Life is what happens to you while you’re busy making other plans" - John Lennon



È proprio così: nessuno lo attendeva questo Coronavirus, nessuno lo aveva programmato eppure eccolo: tanto invisibile quanto imponente nel chiederci di fermarci e accogliere che la vita non è quella che avevamo programmato, la vita è quella che è; è il modo in cui scegliamo di viverla che fa la differenza.

Uno dei segreti per vivere bene consiste nell'accettare la realtà per come ci si offre e non combatterla a tutti i costi ma accoglierla traendo fuori da ogni situazione, anche quella più ostile, un motivo di apprendimento e di crescita.

La parola Resilienza tanto cara agli psicologi significa proprio questo: riadattarsi, non soccombere ma riorganizzarsi in maniera flessibile agli eventi della vita.


È normale avere paura, sentirsi spaesati, essere maggiormente irritabili in questo periodo o particolarmente giù di morale, tutto questo c'è ed è inutile cercare di esorcizzarlo o sminuirlo, bisogna farci i conti perché ci parla di una situazione di estraneità come l'isolamento forzato al quale non siamo abituati e le emozioni se accolte e interrogate possono diventare nostre alleate.

Tuttavia abbiamo la possibilità di impiegare l'arma della leggerezza che non è l'atteggiamento del superficiale ma la capacità di planare sulle cose dall'alto.

Il Coronavirus ci offre l'incredibile opportunità di scegliere dove vogliamo posizionarci: zona di paura, zona di apprendimento e zona di crescita.

Posso decidere di lasciarmi sopraffare dalla paura oppure di iniziare a lasciare andare ciò che non posso controllare, posso accumulare cibo, medicine e generi di ogni tipo, oppure imparare a prendere coscienza della situazione e verificare le informazioni prima di lasciarmi andare al panico.

Posso, in ultima analisi, imparare ad avere fiducia nelle autorità e nel futuro che ci aspetta per aprire il cuore alla speranza. In che modo posso utilizzare questo periodo come luogo di crescita?

1. Dando un nome alle tue emozioni e imparando ad accogliere e a dialogare anche con quelle negative

2. Riscoprendo i benefici dell'altruismo e della prosocialità

3. Impiegando i tuoi talenti e facendoli fruttare mettendoli al servizio di chi ne ha bisogno

4. Vivendo nel presente, dandogli un senso e affrontando un giorno dopo l'altro piuttosto che vivere nell'attesa che finisca

5. Facendo progetti per un futuro che preveda una ripartenza

6. Essendo tollerante ed empatico specialmente in questo periodo in primis con te, con le tue fragilità e i tuoi momenti no per imparare poi ad esserlo anche con gli altri

7. Imparando la gratitudine e apprezzando quello che ogni giorno ci da

8. Mantenendo uno stato emotivo gioioso e un atteggiamento di fiducia e speranza per un futuro non più troppo lontano ormai

9. Imparando ad adattarsi ai cambiamenti e alle sterzate che la vita ti porta a fare

10. Sprigionando la creatività


Certamente racconteremo questo periodo e ciò che più dobbiamo temere a mio avviso è se guardando indietro rimpiangeremo di non aver usato bene il tempo che avevamo a disposizione, di aver disperso le energie in cose che non erano prioritarie, di non aver saputo distinguere l'essenziale dal superfluo ma soprattutto di non essersi lasciati cambiare dalla vita


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